Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

Mwabuka?

Primi passi per le strade di Chikuni, e l’ambiente inizia ad acquistare un’aria familiare, mentre la polvere non dà quasi più fastidio. Quasi. Ora, per andare da casa all’Home Base Care o in parrocchia, posso tranquillamente seguire la scorciatoia che taglia per pascoli e orti, ormai conosco la via e non devo più prestare attenzione o preoccuparmi di individuare l’albero o il particolare cespuglio (cacchio!! sembrano tutti uguali!!) a cui dovrei svoltare a destra piuttosto che a sinistra. Fortunatamente in Africa non c’è l’ANAS con la sua pulizia delle aree verdi ai bordi delle strade…mi perderei ogni giorno.
Intendiamoci, non è che si tratti di chissà quale camminata ed il rischio di perdersi può al massimo comportare il seguire un percorso più lungo… ma, vi prego di credermi, quando camminate sotto il sole delle 2 pm, vi augurate ogni cosa purchè di non sbagliare sentiero e aggiungere altri quindici minuti a quello che sembra, già di suo, una fatica interminabile.

La parte del sentiero che preferisco è quella che percorre la cresta del terrapieno che fa da diga al bacino di Chikuni. Ascolto l’acqua che si lascia muovere dal vento, spinta verso il canneto a riva che ne nasconde la meta finale, quasi si offrisse come ultimo e sicuro nascondiglio. Questo discreto incontro tra terra e acqua mi dà una sensazione di calma. Chissà, magari una di queste sere mi ci faccio un tuffo!! Infondo è per la maggior parte acqua, no? …anche se ogni tanto trovi mucche che si spingono fino a immergersi buona parte delle zampe (e si sa che l’acqua fredda stimola la diuresi) …anche se il fondale è decisamente melmoso …anche se il colore dell’acqua non è cristallino …anche se la schiuma a riva non ha un colore molto naturale …chissà, magari una di queste sere, quando mi viene in mente di farci un tuffo, vedo di farmi passare l’idea.
Quindi ora, quando alla mattina mi chiedono “Mwabuka?” (come va?), posso davvero rispondere portando la mano sul cuore “Gabot” (bene).

E visto che è bene ricordare (e ricordarmi) che non sono qui in vacanza, concetto molto radicato specialmente in quelli che mi conoscono meglio, parliamo ora del corso di informatica “Chikuni Lab”, che possiamo anche abbreviare in CL …no, ci-elle non mi suona poi così bene… facciamo che ce lo teniamo per intero “Chikuni Lab”. Possiamo dire che questi giorni sono stati utili per poter ultimare l’allestimento del locale che verrà utilizzato come aula, per raccogliere e scremare le adesioni al corso e per preparare le lezioni. Si tratta di un corso base, ma molto base, sull’uso di un personal computer. L’idea di fondo è di far passare quelle due/tre nozioni fondamentali per poter scrivere un documento, preparare una tabella o costruire un grafico senza danneggiare il PC e senza dovere chissà perchè riformattare il disco fisso alla fine di ogni settimana. Le competenze ci sono (mi riferisco agli studenti ovviamente). La voglia e l’entusiasmo non mancano (e in questo mi ci metto dentro anche io). Da verificare la pazienza… sarà abbastanza?

Ogni giorno ne chiedo sempre un pò durante la Messa della sera, sapendo che Lui sa quello di cui ciascuno di noi ha bisogno. Per me, non coincide con quello che voglio al momento… ma, chissà come, lo capisco solo dopo.
Un abbraccio