Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

R come risposta non c'è...

Da quando lei lo aveva lasciato, non riusciva più a dormire come prima, quando ogni sera il pensiero di lei lo accompagnava ai bordi dei sogni. Non riusciva a smettere di pensare a lei, ma ora questo lo conduceva lontano, molto lontano dalla sensazione di pace e di serenità dove prima lo accoglieva per farlo addormentare. Passate le prime notti insonni e le domeniche pomeriggio a recuperare il riposo, si rese conto che non poteva continuare così. Provò a stancarsi lavorando ancora più duramente durante il giorno. Iniziò a correre tutte le sere rientrando a casa sempre più tardi. Acquistò libri e trascorse ore a letto leggendo... ma proprio non riusciva. Il corpo era stanco, fisicamente agognava per il riposo. Ma sempre, ogni notte, spenta la luce, appena chiudeva gli occhi vedeva il sorriso dolcissimo di lei. Il cuore si stringeva mentre i pensieri non avevano alcuna intenzione di lasciarla.

Perchè gli altri uomini, quando piantati, se la cavano semplicemente con una birra e una botta alla ex? Mentre lui proprio no: era troppo salutista per riempirsi lo stomaco di alcool e, fatto ancora più grave, non aveva una ex a cui rifilare la scena dell’uomo pentito da consolare.

Il cellulare non squillava più come prima. E non era perchè aveva cambiato suoneria, semplicemente lei non lo chiamava. Iniziò ad odiare il telefono. Per mesi era stato anello della catena che lo teneva unito a lei, ma ora non suonando sembrava si prendesse gioco di lui “che mi accendi a fare che tanto non ti chiama?” “Cosa controlli? Non ti caga nessuno, mettitelo in testa!”

Nemmeno gli inviava più sms. Solamente una volta, nella tarda mattinata di una domenica di sole, ricevette un suo sms. Forse voleva vederlo... magari per una chiacchierata... o forse chiedere come stava... forse a lei iniziava a mancargli... Le pensò tutte, con il cuore che batteva forte, mentre il cellulare caricava il messaggio. “Ciao Giovanna! Grazie x invito, ok x pizza stase casa mia alle...” BAM!
Al rivenditore di cellulari disse semplicemente che gli era caduto accidentalmente dalla scrivania. Il commesso non provò nemmeno a ricomporre tutti i pezzi. Buttò tutto nel cestino e si diresse verso la vetrina a prendere un modello simile.

Anche la mattina era un momento difficile. Ormai si svegliava molto prima che la sveglia suonasse, ma aspettava comunque il suo squillo per alzarsi. Così si ritagliava del tempo che dedicava alla preghiera. Come ogni pensiero, così anche ogni preghiera che rivolgeva al Signore era per lei. “So che ci sono popoli in guerra, bambini oppressi, governatori egoisti, genitori viziati e biscotti al burro... ma tu puoi tutto, quindi non tirare in ballo scuse se anche oggi te lo chiedo... Signore, ti prego, che io riesca a mettere da parte me stesso per comprende lei, che io riesca a starle vicino per come lei ne sente il bisogno e non per come vorrei io, che io riesca ad amarla come lei desidera. Perchè è questo che voglio dalla vita” “ah, dimenticavo, fa che il cane del vicino non mi scagazzi di nuovo di fronte al cancello, che poi non me ne accorgo e in ufficio non mi si fila nessuno”

buona Pasqua di Risurrezione!!

Un caro saluto a tutti!
Vivere la Pasqua in una comunità per buona parte ancora da comprendere pesa sulla fragilità di cristiano e di uomo, ma allo stesso tempo può donare una nuova forza nuova per continuare il cammino.

L’accoglienza di Chikuni è stata ed è ogni giorno spontanea e sincera e non mi fa sentire più straniero ma fratello. I giorni sono sempre impegnativi portando con sè nuove sfide, ma la sfida maggiore è il rispondere a questa accoglienza con il migliore impegno di cui sono capace. Rispondere all’invito del povero a fermarsi e a stare insieme a lui per il tempo che Dio ci concede. Trovare nelle propria libertà di cristiano la capacità di amare con i sacrifici che comporta. Nella preghiera di ogni giorno chiedo la forza per poter continuare a spingere i miei passi lungo la strada, nonostante la polvere ed il vento e questo sole che sembra ti voglia bruciare.

La voglia di tornare a casa è sempre nel cuore, ma meravigliosamente proprio questa voglia mi tiene sveglio e pronto e attivo per potermi misurare al meglio, qui ed ora, perchè questo sacrificio possa portare frutto.
“We’ll fight, not out of spite
for someone must stand up for what’s right
cause where there’s a man who has no voice
there we shall go singing”
Quell’uomo che non ha voce è il Cristo schernito dai soldati, insultato dalla folla, abbandonato dai compagni. Quell’uomo senza voce è ora il povero schernito dal ricco, abbandonato alla sua malattia, carico delle ingiustizie. E sarà proprio il povero a mostrarci il volto del Cristo risorto.
Predica finita.
Auguro a tutti noi che la Pasqua di Risurrezione possa trovarci con cuori capaci di accogliere la Gioia di sentirci amati e la Fede di amare l’altro. Alla fine del nostro cammino saremo giudicati per l’amore che abbiamo saputo regalare. Prego che questi giorni possano risvegliare quella Speranza seminata in ognuno di noi che ci fa follemente credere che Amare è l’unica cosa che conta.Buona Pasqua di Amore a tutti!
Gianpi

O come Occhi

Si ricordò della prima volta in cui si incontrarono, alla festa di laurea di una carissima amica di lui, nonchè sorella di lei. Lui, come sempre noncurante della presenza femminile, esaminò attentamente tutte le presenti, selezionando quelle di età compresa tra i 25 e i 35. Di queste ne origliò le conversazioni per comprenderne lo stato civile ed eliminare quelle sposate, fidanzate o occupate. È una fase molto importante, richiede tempo ma ne fa anche risparmiare. Altrimenti si rischierebbe di provarci tutta sera con una per poi accompagnarla sul tardi all’appuntamento con il fidanzato. Solo lei passò le sue prove... e fu così che, come nelle migliori storie romantiche, il suo cuore fu da lei rapito.

Alla festa erano presenti anche i genitori di lei. L’obbiettivo era quindi duale: apparire serio e inquadrato agli occhi dei suoi genitori, ma allo stesso tempo allegro e fuori dagli schemi, con un accenno di buona stupidità, agli occhi di lei. La questione lo mise in difficoltà. Si ripromise di aggiungere “sola o accompagnata dai genitori” nella serie delle selezioni iniziali.

Le prime parole se le scambiarono al buffet. Ovviamente fu pura coincidenza se si trovarono entrambi nello stesso momento, uno accanto all’altro, allo stesso tavolo dei dolci. Lui si stupì della propria precisione nel calcolare ogni movimento e nel coordinarlo con quelli di lei. Troppo preciso. Infondo l’aver passato gli esami di Fisica I e di Fisica II ha i suoi vantaggi, commentò tra se.

Come suo solito, non programmò quello che avrebbe fatto e nemmeno quello che avrebbe detto di lì a poco. Lo fece e basta. Improvvisò. Dandole le spalle, prese velocemente un pò di panna e di cioccolato dalla farcitura della torta e con le dita se li spalmò abbondantemente intorno alla bocca. Così conciato si girò verso di lei. Lei si vide davanti questo tizio con metà del viso coperto di cibo e non ebbe molte parole. Attese pochi secondi e poi le disse, in tono forzatamente garbato: “Mi scusi signorina, non vorrei essere indiscreto, ma mi sento di farle notare che le è rimasta una briciola all’angolo delle labbra. Sa, certa gente lo potrebbe trovare fastidioso.” Quella volta ebbe successo. Gli capita, una volta ogni lustro.

Il resto della festa lo trascorsero parlado allegramente dei loro interessi, degli amici e della famiglia. Lui era davvero interessato ad ogni parola che lei pronunciava, aveva sete di lei e sentiva che mai le sue parole gli sarebbero bastate. La ascoltava e ancor più la voleva ascoltare. La guardava sentendo che i suoi occhi non si sarebbero mai stancati. Si chiese cos’è che iniziava a nascere in lui. Cos’era quella stretta al cuore che mai aveva provato? Decise che da quel giorno avrebbe smesso definitivamente con il fritto.

Quella sera non si salutarono nemmeno, né si scambiarono i numeri di telefono, una mail o uno straccio di indirizzo. Lui si dileguò dalla festa fingendo di andare in bagno quando dal buffet arrivò l’urlo del padre di lei “Chi è lo stronzo che con le dita si è già preso la farcitura della torta?? Era per le foto, cazzo!!”

la stanza

“Mettersi in gioco ascoltando il proprio battito, a cuore scoperto, senza costruirsi difese... è il primo passo per prendere il volo e poter toccare il cielo”

In genere l’operazione di riordino stanza non richiede alcun impegno degno di nota: a parte il letto e la scrivania, porto tutto fuori dalla stanza; pulisco e poi rimetto ogni cosa al suo posto: cioè la sedia vicino alla scrivania, il borsone che fa da guardaroba infondo al letto e i sandali impolverati vicino alla porta. Pulizia e riordino della scrivania richiedono invece un’attenzione particolare: i libri la fanno da padrone formando una specie di torre di avvistamento all’angolo del tavolo. Principalmente sono manuali di genere e romanzi, nonchè il preziosissimo garzantino inglese-italiano. Tra questi, però, dovrebbero esserci anche un best seller sulla storia africana, un manuale sulla relatività e un classico di sociologia... problema di multiple personalità? Forse, “Trova il tempo di leggere, è la base del sapere”
Poi qualche banconota, matite, ricevute e appunti annotati senza nessun ordine.Così capita che mi soffermo leggendo biglietti e chiedendomi cosa mai ci abbia scritto, o perchè io me stesso medesimo abbia scritto proprio quella frase, o perchè abbia tenuto quel biglietto fino ad oggi...ed inizio una sorta di dialogo con me stesso, il che è tutto dire.
A volte certe parole non riesco nemmeno a leggerle (forse dovrei iniziare a scrivere meglio!)
A volte certe parole le trovo anche inutili (forse dovrei iniziare a scrivere cose più intelligenti!)
E in genere finisce che per essere sbrigativo uso il biglietto come segnalibro. Ed è così che dal dizionario è sbucata questa frase, probabilmente era luglio scorso quando la scrissi.

METTERSI IN GIOCO ASCOLTANDO IL PROPRIO BATTITO, A CUORE SCOPERTO, SENZA COSTRUIRSI DIFESE... CREDO SIA IL PRIMO PASSO PER PRENDERE IL VOLO E POTER TOCCARE IL CIELO
“...PURTROPPO NON CI SONO PARACADUTI” aggiungerei. MA NE VALE LA PENA.

"incontri naturalistici"?!

La vita a Chikuni prosegue bene, compresi gli ultimi incontri naturalistici. Eravamo ospiti da amici, quando durante la cena sentimmo i cani abbaiare. Dicono fosse un cobra. Ho trovato opportuno non verificare di persona e credere sulla parola il padrone di casa, il fatto che il serpente alzasse la testa e si gonfiasse non appena ci avvicinassimo è a favore della sua teoria, e sostanzialmente la mia curiosità naturalistica non è poi così forte da spingermi a meno di un metro vicino al serpente.
Quando sentimmo i cani abbaiare con più tenacia del solito, andammo a controllare e li trovammo ad abbaiare contro e muoversi intorno al serpente che, in sua difesa, se ne stava dritto tanto quanto la sua natura di serpente glielo concedesse e dava colpetti con la testa in avanti e in dietro.
Il padrone di casa sembrava più preoccupato per i cani che per il serpente: questo lo si uccide facilmente, ma se i cani si avvicinano troppo possono essere morsi e ci sono poche speranze per loro. Pur nell'eccitamento mista paura del momento, subito un tacito accordo tra i presenti fu chiaro: cercare di allontanare i cani per poi colpire il serpente. Così mentre il padrone di casa cercava di richiamare a sé i suoi cani, raccolsi un sasso da terra per colpire il serpente e stordirlo un pò...
Avvicinai al viso la mano con cui reggevo il sasso, guardai fisso il serpente, presi la mira con cura e con un movimento veloce e poderoso del braccio scagliai il sasso contro l’animale.
...sarà stata l’oscurità o forse un improvviso colpo di vento... fatto sta che il sasso centrò in pieno la zampa anteriore del povero cane che se ne scappò zoppicando e sguainando di dolore.

Il padrone mi guardò interrogativamente, o almeno credo. Io ero troppo impegnato a guardare in basso fingendo di cercare qualcosa.

Tre SI al prossimo referendum


2 per l'acqua , 1 per il nucleare

A tutti coloro che sono impegnati per l'acqua come bene comune dell'umanità.
E anche a quelli che non ci hanno mai pensato, a quelli che credono sia una questione che non tocca loro, a quelli che (cazzo!!) lasciano l’acqua scorrere intanto che si lavano i denti...

Da coloro che conoscono il valore dell’acqua fin da quando sono nati, da quelli che “non tutti i giorni c’è acqua nel pozzo”, da quelli che “sono preoccupata, inizia a farsi buio e mia figlia è andata a prendere l’acqua al pozzo ai piedi della collina e non è ancora tornata”, da quelli che “certo che l’acqua è sporca, ma è l’unica che abbiamo”...

Diamo un segno di cittadinanza attiva!!