Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

la crostata al limone di ieri...

...visto che le uova costano uno sproposito e qui non si naviga nell’oro, ho trovato un’economica variante per la pasta frolla. Cioè non metto le uova nell’impasto
 300 g di farina
 150 g di blueband (prodotto vegetale che costa la metà della margarina)
 acqua

tagliare a pezzettini la blueband, aggiungerla alla farina e unire i due sfregando pollice e indice come per indicare i soldi. Alla fine si ottiene una specie di sfarinato. Aggiungere un pò d’acqua per impastare (qualche cucchiaio è più che sufficiente). Avvolgere nella pellicola e riporre in frigorifero per almeno mezz’ora. Io ho usato un sacchetto di plastica...figurati se a Chikuni si trova la pellicola per alimenti! Poi stendere la pasta con un mattarello, uno spessore di non più di 5mm, avendo premura di lasciarne una parte per la decorazione.
Per la crema al limone per la farcitura sono sufficienti:

 1 limone grande, succo e scorza grattuggiata
 3 cucchiai di zucchero
 2 cucchiai di blueband ammorbidita

Infornare a 180° per 20-25 minuti. Certamente non è la classica crostata , ma è davvero semplice ed economica. poi qui i limoni sono davvero saporiti e danno alla torta un sapore e un profumo veramente intensi.

Cucina...living passion!!

Ecco ciò che amo della domenica pomeriggio: flettermi davanti al forno per controllare la cottura del pane è il mio yoga, passare tra tra fornelli, piano di lavoro e lavandino è la biodanza che preferisco.
I risultati certo non sono sempre paragonabili agli alti livelli di karma o di nirvana che alcuni raggiungono con l’automeditazione... ma il presentarsi a cena con una torta appena sfornata rende i presenti più felici...tutti, in quel momento, su questa terra.
Da tipico italiano, non mi piace seguire pari pari le ricette ma ci metto sempre del mio. Significa che solo dopo diversi tentativi mi riesce di preparare qualcosa di buono. Ma genuino, naturale ed economico.

Moringa, l'albero della vita

In questi tempi di tendenza e di ricerca al naturale e al biologico, una breve nota per un’importante prodotto naturale, dai numerosi (e provati!!) benefici. Si tratta della Moringa Oleifera. Non ne sapevo niente fino a quando non ci ho sbattuto il naso contro...e non solo in senso figurativo :) ‘na botta!!

In rete è possibile trovare molti report redatti a seguito di studi scientifici alimentari condotti sulle proprietà della Moringa Oleifera. Vi rimando ad alcuni:


È un prodotto completamente naturale: le foglie fresche o essicate possono essere aggiunte a riso, alla pasta, alla carne, nell’insalata o nelle bevande come thè o caffè.

Le foglie di Moringa sono tra le foglie con più alto contenuto di proteine tra le specie vegetali, inoltre contengono tutti gli amminoacidi essenziali richiesti. Numerosi sono i contenuti nutrizionali. In un confronto grammo a grammo, le foglie di Moringa contengono:
 7 volte più vitamina C delle arance
 4 volte più vitamina A delle carote
 4 volte più calcio che del latte
 3 volte più potassio delle banane
 2 volte più proteine dello yogurt
 3 volte più vitamina E degli spinaci

Per le suoi benefici, in alcune culture la Moringa è anche chiamata l’albero della vita.

Le foglie di Moringa contengono livelli di Vitamina A, Calcio, Vitamina C, Potassio, Vitamina E, Ferro e altre vitamine e minerali. Molto importante, questi nutrienti non vengono sintetizzati in pillole, le foglie di Moringa essicate e sminuzzate offrono alti livelli di nutrienti facilmente assorbibili dall’organismo.




Una delle attività dell’Home Base Care di Chikuni è l’essicazione e il confezionamento di foglie di Moringa Oleifera, i volontari ne conoscono i segreti e seguono il confezionamento passo a passo. Il ricavato dalla vendita va interamente alla cura del malati HIV/AIDS.
Oltre ad un prodotto 100% naturale, fai anche un acquisto ETICO e RESPONSABILE.

Contatti: gianpigambi@yahoo.it

non lasciamo scorrere via il tempo senza lasciarci un segno tutto nostro

Ogni giorno è un viaggio, che inizia alla mattina e che ci porta per le strade del mondo.

Poco importa se le strade sono le stesse che abbiamo attraversato il giorno prima. Le stesse scale, lo stesso incrocio, lo stesso ufficio. È facile scivolare nell’abitudine, che poi diventa sicurezza che maschera rassegnazione e paura.

Ogni giorno noi ri-nasciamo, come un’altra occasione per camminare di nuovo. Perchè solo noi possiamo decidere di fare di ogni giorno un giorno nuovo, migliore di quello precedente. Ancora più ricco di noi, dei nostri difetti e mancanze ma anche del nostro amore, delle nostre colpe ma anche del nostro perdono, della nostra stanchezza ma anche del nostro impegno.

Ogni giorno. Non perdiamo l’occasione!

Ed alla sera, quando vivo in pienezza e senza maschere, mi addormento con un pò di pace nel cuore.
Proprio il Vangelo di oggi mi ha infilato nella mente e nel cuore l’insegnamento di Dio che non c’è amore più grande che perdere la vita per i propri amici.

...perdere la vita

... non è che suona poi molto bene, sembra che si debba soffrire per poter amare il prossimo.

Quello che leggo è che le nostre domande, dubbi, riflessioni, ragionamenti che cercano logica dove non c’è (almeno la logica che l’uomo moderno si è creato su misura intorno a se stesso) ci portano sempre di fronte alla scelta cruciale di porre l’AMORE al centro della nostra vita oppure di lasciarlo come contorno, senza farsi toccare il cuore.

Allora poco importa dove e cosa si fa nella vita, l’importante è IMPARARE AD AMARE. Ce lo dice il Vangelo, ci rimane nel cuore e nell’anima...il problema è che quando arriva alla mente ci scombussola programmi e progetti che ci eravamo costruiti intorno ed io, certe sere, ne sono così spiazziato da sentirmi perso.

E come E' meglio una pausa (?!)

La prima notte in cui finalmente riuscì a dormire, sua madre decise di alzarsi alle due e mezza per stirare. Sua madre, quando stira, canta.

Ormai sveglio, e con sua madre che passava dagli anni 60 agli anni 70 della musica italiana, si rese conto che sarebbe stata dura riaddormentarsi. Allora si abbandonò ai pensieri, chissà che l’avrebbero fatto approdare in un’ansa dell’anima calma e serena, in cui ogni emozione avrebbe preso il proprio posto. Ripensò a quando stava insieme a lei. Era dolcissimo coccolarla per ore, sfiorarle la pelle con le labbra, sentirla tremare mentre faceva scorrere le dita leggere lungo il profilo di lei. Amava quando si accarezzavano teneramente, immersi nel silenzio dei loro pensieri e dei loro sogni. Non avrebbe mai smesso di baciarle i fianchi, di sfiorarle con la lingua i bordi delle sue labbra mentre gli occhi si stupivano di tanto sentimento. Come quella sera, anche in quel momento il suo cuore era abbandonato e felice nelle mani di lei.

Si ricordava bene di quel pomeriggio. Anche perchè fu l’unico così.

Quelle stesse emozioni le sentiva ancora vive dentro di sé, ed insistenti bussavano ogni sera al suo cuore “Pronto? C’è qualcuno? Com’è che prima ci fai toccare il cielo e poi non ci dai più aria?” Vaglielo tu a spiegare. Lei gli disse che era tempo che si prendessero una pausa... una pausa? E cosa voleva dire?

Stesse parole possono avere significati differenti, in particolare se immerse nell’universo femminile o maschile. Ecco, la parola “pausa” non fa eccezione.
Per la donna, dotata fin dalla nascita di una capacità di riflessione molto acuta che spesso la trascina nell’indecisione tra acqua natuale o frizzante, significa sono confusa più del solito, ho bisogno di un pò di tempo per me stessa, vorrei capire alcune cose e lo voglio fare da sola.
Per l’uomo, colpito da una produzione ormonale molto acuta che spesso prevarica sul senso logico trascinandolo nell’emisfero animale, significa passare meno tempo con la morosa, scordarsi ogni tipo di contatto fisico, e guai se intanto ci provi con un’altra.

Lui accompagnò questa sua decisione tipicamente femminile. Le rispose di prendersi il tempo di cui ne sentiva il bisogno. E parlandole si stupì della propria voce, calma e serena. Grazie al suo passato di pugile, sapeva come incassare i colpi: trattenere il respiro, stringere gli addominali e forzare un’espressione che dicesse all’altro “non mi hai fatto male, non mi hai fatto male”.

Che strana la vita. Ti sorprende con una splendida gionata di sole, poi una nuvola passeggera a cui magari non ci fai nemmeno caso, si porta dietro un carico di acqua. E a te non resta che bagnarti la pelle sotto la pioggia, fissando in alto e chiedendo al cielo quanto lunga sarà l'attesa prima di un altro bacio del sole.

R come risposta non c'è...

Da quando lei lo aveva lasciato, non riusciva più a dormire come prima, quando ogni sera il pensiero di lei lo accompagnava ai bordi dei sogni. Non riusciva a smettere di pensare a lei, ma ora questo lo conduceva lontano, molto lontano dalla sensazione di pace e di serenità dove prima lo accoglieva per farlo addormentare. Passate le prime notti insonni e le domeniche pomeriggio a recuperare il riposo, si rese conto che non poteva continuare così. Provò a stancarsi lavorando ancora più duramente durante il giorno. Iniziò a correre tutte le sere rientrando a casa sempre più tardi. Acquistò libri e trascorse ore a letto leggendo... ma proprio non riusciva. Il corpo era stanco, fisicamente agognava per il riposo. Ma sempre, ogni notte, spenta la luce, appena chiudeva gli occhi vedeva il sorriso dolcissimo di lei. Il cuore si stringeva mentre i pensieri non avevano alcuna intenzione di lasciarla.

Perchè gli altri uomini, quando piantati, se la cavano semplicemente con una birra e una botta alla ex? Mentre lui proprio no: era troppo salutista per riempirsi lo stomaco di alcool e, fatto ancora più grave, non aveva una ex a cui rifilare la scena dell’uomo pentito da consolare.

Il cellulare non squillava più come prima. E non era perchè aveva cambiato suoneria, semplicemente lei non lo chiamava. Iniziò ad odiare il telefono. Per mesi era stato anello della catena che lo teneva unito a lei, ma ora non suonando sembrava si prendesse gioco di lui “che mi accendi a fare che tanto non ti chiama?” “Cosa controlli? Non ti caga nessuno, mettitelo in testa!”

Nemmeno gli inviava più sms. Solamente una volta, nella tarda mattinata di una domenica di sole, ricevette un suo sms. Forse voleva vederlo... magari per una chiacchierata... o forse chiedere come stava... forse a lei iniziava a mancargli... Le pensò tutte, con il cuore che batteva forte, mentre il cellulare caricava il messaggio. “Ciao Giovanna! Grazie x invito, ok x pizza stase casa mia alle...” BAM!
Al rivenditore di cellulari disse semplicemente che gli era caduto accidentalmente dalla scrivania. Il commesso non provò nemmeno a ricomporre tutti i pezzi. Buttò tutto nel cestino e si diresse verso la vetrina a prendere un modello simile.

Anche la mattina era un momento difficile. Ormai si svegliava molto prima che la sveglia suonasse, ma aspettava comunque il suo squillo per alzarsi. Così si ritagliava del tempo che dedicava alla preghiera. Come ogni pensiero, così anche ogni preghiera che rivolgeva al Signore era per lei. “So che ci sono popoli in guerra, bambini oppressi, governatori egoisti, genitori viziati e biscotti al burro... ma tu puoi tutto, quindi non tirare in ballo scuse se anche oggi te lo chiedo... Signore, ti prego, che io riesca a mettere da parte me stesso per comprende lei, che io riesca a starle vicino per come lei ne sente il bisogno e non per come vorrei io, che io riesca ad amarla come lei desidera. Perchè è questo che voglio dalla vita” “ah, dimenticavo, fa che il cane del vicino non mi scagazzi di nuovo di fronte al cancello, che poi non me ne accorgo e in ufficio non mi si fila nessuno”

buona Pasqua di Risurrezione!!

Un caro saluto a tutti!
Vivere la Pasqua in una comunità per buona parte ancora da comprendere pesa sulla fragilità di cristiano e di uomo, ma allo stesso tempo può donare una nuova forza nuova per continuare il cammino.

L’accoglienza di Chikuni è stata ed è ogni giorno spontanea e sincera e non mi fa sentire più straniero ma fratello. I giorni sono sempre impegnativi portando con sè nuove sfide, ma la sfida maggiore è il rispondere a questa accoglienza con il migliore impegno di cui sono capace. Rispondere all’invito del povero a fermarsi e a stare insieme a lui per il tempo che Dio ci concede. Trovare nelle propria libertà di cristiano la capacità di amare con i sacrifici che comporta. Nella preghiera di ogni giorno chiedo la forza per poter continuare a spingere i miei passi lungo la strada, nonostante la polvere ed il vento e questo sole che sembra ti voglia bruciare.

La voglia di tornare a casa è sempre nel cuore, ma meravigliosamente proprio questa voglia mi tiene sveglio e pronto e attivo per potermi misurare al meglio, qui ed ora, perchè questo sacrificio possa portare frutto.
“We’ll fight, not out of spite
for someone must stand up for what’s right
cause where there’s a man who has no voice
there we shall go singing”
Quell’uomo che non ha voce è il Cristo schernito dai soldati, insultato dalla folla, abbandonato dai compagni. Quell’uomo senza voce è ora il povero schernito dal ricco, abbandonato alla sua malattia, carico delle ingiustizie. E sarà proprio il povero a mostrarci il volto del Cristo risorto.
Predica finita.
Auguro a tutti noi che la Pasqua di Risurrezione possa trovarci con cuori capaci di accogliere la Gioia di sentirci amati e la Fede di amare l’altro. Alla fine del nostro cammino saremo giudicati per l’amore che abbiamo saputo regalare. Prego che questi giorni possano risvegliare quella Speranza seminata in ognuno di noi che ci fa follemente credere che Amare è l’unica cosa che conta.Buona Pasqua di Amore a tutti!
Gianpi

O come Occhi

Si ricordò della prima volta in cui si incontrarono, alla festa di laurea di una carissima amica di lui, nonchè sorella di lei. Lui, come sempre noncurante della presenza femminile, esaminò attentamente tutte le presenti, selezionando quelle di età compresa tra i 25 e i 35. Di queste ne origliò le conversazioni per comprenderne lo stato civile ed eliminare quelle sposate, fidanzate o occupate. È una fase molto importante, richiede tempo ma ne fa anche risparmiare. Altrimenti si rischierebbe di provarci tutta sera con una per poi accompagnarla sul tardi all’appuntamento con il fidanzato. Solo lei passò le sue prove... e fu così che, come nelle migliori storie romantiche, il suo cuore fu da lei rapito.

Alla festa erano presenti anche i genitori di lei. L’obbiettivo era quindi duale: apparire serio e inquadrato agli occhi dei suoi genitori, ma allo stesso tempo allegro e fuori dagli schemi, con un accenno di buona stupidità, agli occhi di lei. La questione lo mise in difficoltà. Si ripromise di aggiungere “sola o accompagnata dai genitori” nella serie delle selezioni iniziali.

Le prime parole se le scambiarono al buffet. Ovviamente fu pura coincidenza se si trovarono entrambi nello stesso momento, uno accanto all’altro, allo stesso tavolo dei dolci. Lui si stupì della propria precisione nel calcolare ogni movimento e nel coordinarlo con quelli di lei. Troppo preciso. Infondo l’aver passato gli esami di Fisica I e di Fisica II ha i suoi vantaggi, commentò tra se.

Come suo solito, non programmò quello che avrebbe fatto e nemmeno quello che avrebbe detto di lì a poco. Lo fece e basta. Improvvisò. Dandole le spalle, prese velocemente un pò di panna e di cioccolato dalla farcitura della torta e con le dita se li spalmò abbondantemente intorno alla bocca. Così conciato si girò verso di lei. Lei si vide davanti questo tizio con metà del viso coperto di cibo e non ebbe molte parole. Attese pochi secondi e poi le disse, in tono forzatamente garbato: “Mi scusi signorina, non vorrei essere indiscreto, ma mi sento di farle notare che le è rimasta una briciola all’angolo delle labbra. Sa, certa gente lo potrebbe trovare fastidioso.” Quella volta ebbe successo. Gli capita, una volta ogni lustro.

Il resto della festa lo trascorsero parlado allegramente dei loro interessi, degli amici e della famiglia. Lui era davvero interessato ad ogni parola che lei pronunciava, aveva sete di lei e sentiva che mai le sue parole gli sarebbero bastate. La ascoltava e ancor più la voleva ascoltare. La guardava sentendo che i suoi occhi non si sarebbero mai stancati. Si chiese cos’è che iniziava a nascere in lui. Cos’era quella stretta al cuore che mai aveva provato? Decise che da quel giorno avrebbe smesso definitivamente con il fritto.

Quella sera non si salutarono nemmeno, né si scambiarono i numeri di telefono, una mail o uno straccio di indirizzo. Lui si dileguò dalla festa fingendo di andare in bagno quando dal buffet arrivò l’urlo del padre di lei “Chi è lo stronzo che con le dita si è già preso la farcitura della torta?? Era per le foto, cazzo!!”

la stanza

“Mettersi in gioco ascoltando il proprio battito, a cuore scoperto, senza costruirsi difese... è il primo passo per prendere il volo e poter toccare il cielo”

In genere l’operazione di riordino stanza non richiede alcun impegno degno di nota: a parte il letto e la scrivania, porto tutto fuori dalla stanza; pulisco e poi rimetto ogni cosa al suo posto: cioè la sedia vicino alla scrivania, il borsone che fa da guardaroba infondo al letto e i sandali impolverati vicino alla porta. Pulizia e riordino della scrivania richiedono invece un’attenzione particolare: i libri la fanno da padrone formando una specie di torre di avvistamento all’angolo del tavolo. Principalmente sono manuali di genere e romanzi, nonchè il preziosissimo garzantino inglese-italiano. Tra questi, però, dovrebbero esserci anche un best seller sulla storia africana, un manuale sulla relatività e un classico di sociologia... problema di multiple personalità? Forse, “Trova il tempo di leggere, è la base del sapere”
Poi qualche banconota, matite, ricevute e appunti annotati senza nessun ordine.Così capita che mi soffermo leggendo biglietti e chiedendomi cosa mai ci abbia scritto, o perchè io me stesso medesimo abbia scritto proprio quella frase, o perchè abbia tenuto quel biglietto fino ad oggi...ed inizio una sorta di dialogo con me stesso, il che è tutto dire.
A volte certe parole non riesco nemmeno a leggerle (forse dovrei iniziare a scrivere meglio!)
A volte certe parole le trovo anche inutili (forse dovrei iniziare a scrivere cose più intelligenti!)
E in genere finisce che per essere sbrigativo uso il biglietto come segnalibro. Ed è così che dal dizionario è sbucata questa frase, probabilmente era luglio scorso quando la scrissi.

METTERSI IN GIOCO ASCOLTANDO IL PROPRIO BATTITO, A CUORE SCOPERTO, SENZA COSTRUIRSI DIFESE... CREDO SIA IL PRIMO PASSO PER PRENDERE IL VOLO E POTER TOCCARE IL CIELO
“...PURTROPPO NON CI SONO PARACADUTI” aggiungerei. MA NE VALE LA PENA.

"incontri naturalistici"?!

La vita a Chikuni prosegue bene, compresi gli ultimi incontri naturalistici. Eravamo ospiti da amici, quando durante la cena sentimmo i cani abbaiare. Dicono fosse un cobra. Ho trovato opportuno non verificare di persona e credere sulla parola il padrone di casa, il fatto che il serpente alzasse la testa e si gonfiasse non appena ci avvicinassimo è a favore della sua teoria, e sostanzialmente la mia curiosità naturalistica non è poi così forte da spingermi a meno di un metro vicino al serpente.
Quando sentimmo i cani abbaiare con più tenacia del solito, andammo a controllare e li trovammo ad abbaiare contro e muoversi intorno al serpente che, in sua difesa, se ne stava dritto tanto quanto la sua natura di serpente glielo concedesse e dava colpetti con la testa in avanti e in dietro.
Il padrone di casa sembrava più preoccupato per i cani che per il serpente: questo lo si uccide facilmente, ma se i cani si avvicinano troppo possono essere morsi e ci sono poche speranze per loro. Pur nell'eccitamento mista paura del momento, subito un tacito accordo tra i presenti fu chiaro: cercare di allontanare i cani per poi colpire il serpente. Così mentre il padrone di casa cercava di richiamare a sé i suoi cani, raccolsi un sasso da terra per colpire il serpente e stordirlo un pò...
Avvicinai al viso la mano con cui reggevo il sasso, guardai fisso il serpente, presi la mira con cura e con un movimento veloce e poderoso del braccio scagliai il sasso contro l’animale.
...sarà stata l’oscurità o forse un improvviso colpo di vento... fatto sta che il sasso centrò in pieno la zampa anteriore del povero cane che se ne scappò zoppicando e sguainando di dolore.

Il padrone mi guardò interrogativamente, o almeno credo. Io ero troppo impegnato a guardare in basso fingendo di cercare qualcosa.

Tre SI al prossimo referendum


2 per l'acqua , 1 per il nucleare

A tutti coloro che sono impegnati per l'acqua come bene comune dell'umanità.
E anche a quelli che non ci hanno mai pensato, a quelli che credono sia una questione che non tocca loro, a quelli che (cazzo!!) lasciano l’acqua scorrere intanto che si lavano i denti...

Da coloro che conoscono il valore dell’acqua fin da quando sono nati, da quelli che “non tutti i giorni c’è acqua nel pozzo”, da quelli che “sono preoccupata, inizia a farsi buio e mia figlia è andata a prendere l’acqua al pozzo ai piedi della collina e non è ancora tornata”, da quelli che “certo che l’acqua è sporca, ma è l’unica che abbiamo”...

Diamo un segno di cittadinanza attiva!!


M come Mistero

Di tutta la situazione, lo sconcertava non solo il non sapere dove andare con questa relazione tanto felice all’inizio quanto incerta ora, ma soprattutto non riusciva a trovarne il perchè, a cogliere le ragioni che gli avrebbero spiegato e forse consolato. Questionò con Dio e la Sua misericordia: a cosa i sacrifici e le partenze e il giocarsi sulla Sua Parola se poi questi erano i frutti? E perchè assaporare tanta felicità nel cuore se poi un giorno ti svegli e non c’è più nulla se non l’ombra di quelle emozioni? Forse aveva ragione quel prete quando diceva che il Signore mette alla prova i buoni. Sperò allora di aver superato la prova e che il premio fosse una bella xxxxxxx, ne sentiva davvero bisogno.

Si ripeteva che doveva essere forte, che infondo non era la prima volta che veniva lasciato (in realtà era la seconda, ma questa precisazione la lasciò volutamente volar via dai pensieri). Questa volta però era tutto così improvviso, con ragioni che non gli sembravano tanto grandi quanto il bene che li aveva uniti, tutto per un incidente a cui lui non aveva dato il peso che lei invece si accollava. Lui si disse che probabilmente nella vita precedente doveva aver fatto talmente lo stronzo con le donne per meritarsi questo. Ma non ne era sicuro perchè non aveva molti ricordi della sua vita precedente, quindi si promise che avrebbe fatto lo stronzo nella sua vita successiva.

Perchè gli veniva chiesto di vivere di emozioni, di Amore con la A maiuscola se poi il dolore alla fine sembra azzerare tutto quanto? Perchè amare una persona se questo è l’epilogo? Perchè sentire di poter toccare i sogni per poi a metà del volo precipitare senza capirne il perchè? Non capiva. Perchè ad un certo punto lei si era staccata da lui? Di questo questionava con Dio, domandava e pregava, ma Dio non rispondeva. Lui perseverava, si ricordava della parabola della vecchia e del giudice, e sapeva che Dio prima o poi avrebbe risposto alle sue domande.

E così fu, esattamente una settimana dopo, prima che lui partisse per l’Africa in un progetto di aiuto, solo e bianco in mezzo ai fratelli neri, decide di passare da lei per salutarla. Dopo quello che c’era stato tra di loro non se la sentiva di dirle ciao al telefono o con un sms. Una bella chiacchierata e un caldo abbraccio avrebbero fatto sentire meglio entrambi, pensò lui. Salì le scale e suonò alla porta dell’appartamento di lei... Aprì un ragazzo di colore, vestito solo di un troppo minuscolo asciugamano bianco legato in fretta alla vita, aveva pettorali perfetti e addominali che sembravano pietra scolpita. Sarebbe stato semplicissimo fare il gioco delle dieci differenze tra di loro.

In quel momento due cose gli furono chiare:
Dio è sempre molto creativo nel risponderti.
Non tutti i ragazzi di colore sono circoncisi.

A come gli Amici

“Com’è che stasera sei venuto da solo?” gli chiesero gli amici.

Lui si sedette cercando nei movimenti di sembrare il più naturale possibile. “Lei è appena rientrata dall’Africa, è stata un’esperienza molto forte per lei, così insieme abbiamo deciso che sarebbe meglio prenderci una pausa...per riflettere e capire meglio il nostro rapporto...dove si vuole andare...”. Rispose con tono molto serio, sperando di far sembrare quanto appena pronunciato il più reale possibile. In realtà era stata lei a chiedere una pausa, non tanto per riflettere su dove andare, ma quanto per capire come mai non provava più nulla per lui. Ovviamente tutti annusarono puzza di stronzata nelle sue parole e lo guardarono interrogandolo con gli occhi.

“...ovviamente è lei che ha deciso. Io l’ho supplicata in ginocchio di cambiare idea ma niente”. Rispose apertamente, non riusciva a nascondere nulla ai suoi amici. Rispose sorridendo, l’ironia riusciva sempre a farlo sentire meglio tirandolo fuori dalle situazioni troppo serie, troppo tristi, troppo angosciose o troppo romantiche. Forse anche per questo, per il suo scivolare troppo spesso nell’umorismo, che lei lo aveva lasciato.

Erano insieme a letto, avvolti nelle coccole, coperti dalla tenerezza di mettere il proprio cuore nelle mani nell’altro, scaldati dalla sicurezza e dalla pace che lo stare insieme donava loro. Il quel magico silenzio che ogni coppia vorrebbe vivere, lui le confidò “Amore mio, mi sento felice. È tutto così spontaneo... lo stare insieme a te, il parlarti e l’ascoltarti, mi fai sentire in pace...fin dall’inizio ho sentito dentro di me questa sensazione che nasceva, non sapevo darle un nome e nemmeno trovare le parole per esprimerla, ma decisi di viverla per quello che era...senza indossare maschere...ed ora che stiamo insieme, che sento la tua pelle sulla mia, il tuo cuore che bussa al mio, ti guardo negli occhi e quelle emozioni esplodono con forza dal mio cuore e trovano finalmente la loro via...”. Fece una pausa, la baciò come più dolcemente fosse in grado di fare. Si guardarono negli occhi e vide in quelli di lei una lacrima caricarsi di sentimento e scendere tremante lungo il viso. Lui riprese “Amore mio...non è semplice chiedertelo ora...ma...mi puoi ripetere come ti chiami?”

Ora quei giorni, quelle coccole, quello stare insieme senza maschere e senza vestiti sembravano non voler più tornare. Lui la avvertiva vicina ma distante, come se fossero stati seduti su di un prato a chiacchierare e sorridere, e poi tutto d’un tratto una nebbia fitta fosse scesa su di loro e non riuscivano più a vedersi. Sentiva la sua presenza ma anche la sua distanza,nell’impossibilità di stare insieme come prima. Vedendo tutta quella foschia tra loro, pensò anche che era il caso che smettessero di fumare.

Il magnetismo dei suoi pensieri non gli offriva alcuna pausa nel continuo e turbolento trascinarlo dalla gioia di “è solo un momento” alla tristezza di un amore smascherato. Cercò conforto sulle spalle degli amici, ma i consigli che avrebbero dovuto rassicurarlo lo fecero sentire ancora peggio. Infondo, appena lasciato dalla ragazza dei suoi sogni, come avrebbe potuto “Mah... mollalla che ce ne sono altre” ?

fine ?!

“È finita”, una frase che ti aspetti dopo un’ora e mezza di film, che sia una commedia divertente, una storia romantica o un action movie. Magari ti fa anche piacere se il film non è il massimo ma hai promesso ai tuoi coinquilini di passare la serata insieme a loro. Sentire “fine” può dare sollievo se sei ad una riunione, di quelle noiose in cui si discute senza arrivare a nulla, come da sollievo quando “fine” arriva dopo due ore di camminata nel bush sotto il sole africano.
Purtroppo non suona così bene quando chi pronuncia “fine” è la tua ragazza. E sta parlando a te e non a qualcun’altro. E sta parlando della vostra relazione e non delle compere che ha fatto nel pomeriggio...

Magari non è la prima volta che lo senti (nel mio caso neanche la seconda, a dir la verità neanche la terza, a dirla tutta...beh, lasciamo perdere che è meglio) ma a certe cose non ci fai l’abitudine. Nemmeno quando, come la volta precedente, è lei a decidere di finire la storia lasciando a te solo la possibilità di essere d’accordo.
Pensieri questi che si prendono spazio nel cuore e non c’è modo che mollino. Neanche di domenica. Neanche se ti carichi di impegni, responsabilità e preoccupazioni. Ho pensato che forse, un giorno, mi sveglierò dicendo a me stesso “Non sarà come prima quando sentivo il cuore respirare pienamente e battere come mai aveva fatto, ma il presente è sempre un dono da vivere. Quindi vivilo!”.
Beh, quel giorno è arrivato. Come sempre in ritardo ma è arrivato.