Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

serata strana

Stasera non avevo proprio voglia di mettermi al computer e di scrivere: è tardi, sento i miei occhi troppo stanchi per guardarsi intorno, il corpo pare attratto solamente dal letto e dalla linea morbida e perfettamente piana del materasso, mentre la mente chiede riposo dopo questa settimana che è sembrata durare il doppio delle altre.
Il fatto è che mi ero anche sdraiato a letto con il desiderio magari di leggere un pò prima di spegnere luce e ritirarmi dal mondo sotto la mia zanzariera. Il problema è che il conquilino DJ è nella camera accanto in compagnia della sua dolce metà (di turno) ed entrambi non sembrano preoccupati di fare eccessivo rumore... anzi, non sembrano preoccupati proprio per nulla.
Abbandonato quindi libro e materasso, mi sono messo alla scrivania, computer on e subito auricolari e musica, volume quanto basta per distrarmi e coprire il vivo dialogo monosillabico che i due si stanno scambiando.
Scegliamo Elisa stasera.
“You call me your friend so you give me a name, I fell much stronger now than I ever found… you call me your friend when you show me the way to lose my fears so I can take a chance…”
La giornata non è andata poi tanto male: sveglia alle cinque, corsa, poi doccia e colazione. Alle sette si esce, camminata per passare in parrocchia per i saluti, un veloce scambio di parole ed un caffè, poi in aula per una bella e piena mattinata. Oggi, come ogni venerdì, test di verifica (per me un modo per avere un feedback oggettivo, per gli alunni uno stimolo non richiesto per concentrarsi e impegnarsi)
“…you call me your friend you decide I can stay to learn your thought, to love you anyway, to see your world… reveal your beauty… know what you need…”
Pomeriggio, caldo come al solito. Bucato, pulizie di casa, barbiere. Poi altra camminata verso Canissius High School per la Messa. Alle sei ultima lezione, per poi chiudere alle otto-otto e mezza aule e cancello. Passaggio in parrocchia per consegna chiavi, saluti serali.
“…when you finally open the door… you find out you are not alone and that you are someone to love…”
E poi, finalmente, il momento della giornata che preferisco: la camminata solitaria e silenziosa che mi porta a casa. Mi accompagnano solo i pensieri della giornata che si sta concludendo e i sogni delle giornate che verranno...
“...and you never have to stop dreaming. You never have to stop dreaming...”

Poter ritagliami questo momento è davvero speciale per me, e il farlo anche quando non ne sento la voglia (perchè comunque, finite le lezioni serali, a casa ci devo tornare) è un bel regalo. E mi sorprende come riesca a darmi calma e pa...bussano alla porta della stanza, è il conquilino DJ che mi chiede se ho voglia di una birra. Gli rispondo gentilmente di no, non sono un fan della birra. Puoi guardo l’orologio: neanche dieci minuti... lo sapevo che alla fine durano poco!