Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

a ciascuno la sua parte

Domenica pomeriggio, Aljazeera ha appena raccontato cosa sta succedendo quà e là per il mondo: folla sotto il sole in piazza San Pietro per la santificazione per la prima volta di un’australiana; l’apertura di una scuola per bambini non udenti in Guatemala, dove per questa diversità di abilità i bambini subiscono non solo incomprensione ma anche pregiudizi e abbandono dalla società; la raccolta differenziata in un paesino giapponese dove il riciclo è diventato un’abitudine e uno stile di vita, nonchè energia tramite le turbine del vicino inceneritore (poi dicono che i giapponesi sono avanti). Infine, come sempre, i risultati del campionato inglese, italiano e spagnolo.

Domenica mattina, se per un attimo non consideriamo il fatto che nella parrocchia di Chikuni la Santa Messa viene celebrata alle sette di mattina (cioè sveglia alle sei..no comment), quella di oggi è stata proprio una bella occasione per riflettere sul Vangelo e su se stessi, con l’omelia che sottolineava la Parola e punzecchiava la comunità. Mi ha ricordato le omelie del mio parroco. Parole semplici e chiare.
Quello del Vangelo di oggi è un messaggio fermo, che traduco e trascrivo liberamente con un pò di...come dire, con un pò di quel che ci vuole, e che dice più o meno così: potete pregare quanto volete, ma non è che Dio arriva proprio dappertutto. Detto così potrebbe suonare (“potrebbe” suonare) un’affermazione atea... in effetti il prete non ha usato proprio queste parole, anzi rileggendole ammetto che la traduzione è decisamente libera... comunque, mi spiego, possiamo pregare il Signore per questo o quello, recitare il rosario (mamma mia, chissà perchè si usa il verbo “recitare”, suona così vuoto), partecipare giornalmente all’eucarestia, ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte! Impegno, senza restare inoperosi ad aspettare che Dio sistemi le cose per noi. Fatica, nel continuare a camminare nonostante il peso sulle nostre spalle aumenti, senza fermarci per la prima stanchezza. Sicurezza, nell’affrontare le difficoltà che ci mettono alla prova senza bloccarci alla prima porta che si chiude.

Certamente (e per fortuna) vale anche il viceversa (meno male!!): non possiamo arrivare dappertutto o risolvere ogni cosa come vorremmo, ma possiamo affidarci a Dio. Insomma, anche Lui ha le Sue responsabilità, e noi i nostri limiti. Preghiera, nel presentare a Dio le nostre debolezze e le nostre fragilità e nel chiederGli se “non si potrebbe portare questo giogo un pò per uno?”. Abbandono, nel chiederGli di aggiustare un pò la vita quando questa ci sembra scivoli via. Fede e Speranza (Spe Salvi!!), di fronte all’ennessima difficoltà che ci vorrebbe spingere a cambiare direzione e strada.
Perchè finchè va tutto bene, sono euforico, allegro e felice di essere cattolico. Ma quando non va proprio come voglio, insieme alle difficoltà iniziano anche i dubbi se questa sia la strada giusta... e nel cuore la sofferenza che non mi lascia dormire... e la debolezza nel vedermi di fronte fragilità e limiti che non pensavo fossero miei... mi domando il senso di quanto avevo provato a costruire e che ora sembra essersi sciolto... cerco intorno un appiglio per non essere trascinato a valle dalla corrente...

Però è proprio in questi momenti che riesco a conoscermi proprio per quello che sono (in tutta la mia perfezione  , ovviamente  ): è in questi momenti che riesco a misurare la forza, non quando ogni cosa va per il meglio. É in questi momenti che posso crescere, fin tanto che riesco a spingermi e a misurarmi coi miei limiti. È qui che mi viene chiesto di fare la mia parte,per agire e vedere fino a dove riesco ad arrivare da solo, sapendo che Lui è sempre accanto e pronto ad aiutarmi quando scivolo.

Allora ringrazio il Signore per avermi donato le difficoltà. Ma Lo ringrazio anche per non avermene donate tante o tutte insieme.
Un abbraccio.