Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

Lettera aperta di inizio Quaresima

“Da tempo ormai nella nostra tradizione e nei nostri comportamenti il digiuno non ha più quasi posto, ci sembra una pratica quasi esteriore e per questo lo reputiamo inutile.eppure il Signore Gesù non solo non la esclude dalla sua vita, ma la pronostica chiaramente per suoi discepoli, per noi: “Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno” (Mt 9, 15). Forse senza accorgerci ragioniamo come gli stolti a cui fa riferimento Isaia: “Perché digiunare se tu non lo vedi?” (Is 58, 3). Invece non solo Dio vede e sa il nostro digiuno ma soprattutto ama il nostro saper sperimentare la fame. […]
Il segreto di un digiuno accetto a Dio ha senso nella misura in cui sciolga “catene e legami” (Is 58, 6) a cominciare proprio da questa capacità nel viverlo spontaneamente come esercizio della propria libertà.
[1]

Ho rubato queste parole a Fratel MichaelDavide e ve le voglio liberamente regalare in questo cammino di Quaresima.
Perché non perdiate la speciale occasione di digiunare, rinunciando a qualcosa di materiale, esteriore e probabilmente superfluo, per arricchire e ampliare la vostra anima.
Chi ve lo scrive non è certo un santo, né si crede un eremita trascendentale, né vuole essere un martire (visto la fine terrena che fanno…). Sono semplicemente un giovane cristiano in cammino e non voglio perdermi nel caos del superfluo che ci viene venduto sotto forma di necessità.
Per questo oggi voglio vestirmi di silenzio per cercare dentro me stesso risposte a…
Quali sono i miei reali bisogni?
Per cosa mi affanno tanto quando invece, se mi fermassi, capirei che forse non ne ho poi così bisogno?
Che digiuno posso offrire spontaneamente a Dio?

Buon cammino!

[1] Fratel MichaelDavide “Etty Hillesum: Dio matura”