Si ricordò della prima volta in cui si incontrarono, alla festa di laurea di una carissima amica di lui, nonchè sorella di lei. Lui, come sempre noncurante della presenza femminile, esaminò attentamente tutte le presenti, selezionando quelle di età compresa tra i 25 e i 35. Di queste ne origliò le conversazioni per comprenderne lo stato civile ed eliminare quelle sposate, fidanzate o occupate. È una fase molto importante, richiede tempo ma ne fa anche risparmiare. Altrimenti si rischierebbe di provarci tutta sera con una per poi accompagnarla sul tardi all’appuntamento con il fidanzato. Solo lei passò le sue prove... e fu così che, come nelle migliori storie romantiche, il suo cuore fu da lei rapito.
Alla festa erano presenti anche i genitori di lei. L’obbiettivo era quindi duale: apparire serio e inquadrato agli occhi dei suoi genitori, ma allo stesso tempo allegro e fuori dagli schemi, con un accenno di buona stupidità, agli occhi di lei. La questione lo mise in difficoltà. Si ripromise di aggiungere “sola o accompagnata dai genitori” nella serie delle selezioni iniziali.
Le prime parole se le scambiarono al buffet. Ovviamente fu pura coincidenza se si trovarono entrambi nello stesso momento, uno accanto all’altro, allo stesso tavolo dei dolci. Lui si stupì della propria precisione nel calcolare ogni movimento e nel coordinarlo con quelli di lei. Troppo preciso. Infondo l’aver passato gli esami di Fisica I e di Fisica II ha i suoi vantaggi, commentò tra se.
Come suo solito, non programmò quello che avrebbe fatto e nemmeno quello che avrebbe detto di lì a poco. Lo fece e basta. Improvvisò. Dandole le spalle, prese velocemente un pò di panna e di cioccolato dalla farcitura della torta e con le dita se li spalmò abbondantemente intorno alla bocca. Così conciato si girò verso di lei. Lei si vide davanti questo tizio con metà del viso coperto di cibo e non ebbe molte parole. Attese pochi secondi e poi le disse, in tono forzatamente garbato: “Mi scusi signorina, non vorrei essere indiscreto, ma mi sento di farle notare che le è rimasta una briciola all’angolo delle labbra. Sa, certa gente lo potrebbe trovare fastidioso.” Quella volta ebbe successo. Gli capita, una volta ogni lustro.
Il resto della festa lo trascorsero parlado allegramente dei loro interessi, degli amici e della famiglia. Lui era davvero interessato ad ogni parola che lei pronunciava, aveva sete di lei e sentiva che mai le sue parole gli sarebbero bastate. La ascoltava e ancor più la voleva ascoltare. La guardava sentendo che i suoi occhi non si sarebbero mai stancati. Si chiese cos’è che iniziava a nascere in lui. Cos’era quella stretta al cuore che mai aveva provato? Decise che da quel giorno avrebbe smesso definitivamente con il fritto.
Quella sera non si salutarono nemmeno, né si scambiarono i numeri di telefono, una mail o uno straccio di indirizzo. Lui si dileguò dalla festa fingendo di andare in bagno quando dal buffet arrivò l’urlo del padre di lei “Chi è lo stronzo che con le dita si è già preso la farcitura della torta?? Era per le foto, cazzo!!”
Grazie...
... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"