Grazie...

... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"

A come gli Amici

“Com’è che stasera sei venuto da solo?” gli chiesero gli amici.

Lui si sedette cercando nei movimenti di sembrare il più naturale possibile. “Lei è appena rientrata dall’Africa, è stata un’esperienza molto forte per lei, così insieme abbiamo deciso che sarebbe meglio prenderci una pausa...per riflettere e capire meglio il nostro rapporto...dove si vuole andare...”. Rispose con tono molto serio, sperando di far sembrare quanto appena pronunciato il più reale possibile. In realtà era stata lei a chiedere una pausa, non tanto per riflettere su dove andare, ma quanto per capire come mai non provava più nulla per lui. Ovviamente tutti annusarono puzza di stronzata nelle sue parole e lo guardarono interrogandolo con gli occhi.

“...ovviamente è lei che ha deciso. Io l’ho supplicata in ginocchio di cambiare idea ma niente”. Rispose apertamente, non riusciva a nascondere nulla ai suoi amici. Rispose sorridendo, l’ironia riusciva sempre a farlo sentire meglio tirandolo fuori dalle situazioni troppo serie, troppo tristi, troppo angosciose o troppo romantiche. Forse anche per questo, per il suo scivolare troppo spesso nell’umorismo, che lei lo aveva lasciato.

Erano insieme a letto, avvolti nelle coccole, coperti dalla tenerezza di mettere il proprio cuore nelle mani nell’altro, scaldati dalla sicurezza e dalla pace che lo stare insieme donava loro. Il quel magico silenzio che ogni coppia vorrebbe vivere, lui le confidò “Amore mio, mi sento felice. È tutto così spontaneo... lo stare insieme a te, il parlarti e l’ascoltarti, mi fai sentire in pace...fin dall’inizio ho sentito dentro di me questa sensazione che nasceva, non sapevo darle un nome e nemmeno trovare le parole per esprimerla, ma decisi di viverla per quello che era...senza indossare maschere...ed ora che stiamo insieme, che sento la tua pelle sulla mia, il tuo cuore che bussa al mio, ti guardo negli occhi e quelle emozioni esplodono con forza dal mio cuore e trovano finalmente la loro via...”. Fece una pausa, la baciò come più dolcemente fosse in grado di fare. Si guardarono negli occhi e vide in quelli di lei una lacrima caricarsi di sentimento e scendere tremante lungo il viso. Lui riprese “Amore mio...non è semplice chiedertelo ora...ma...mi puoi ripetere come ti chiami?”

Ora quei giorni, quelle coccole, quello stare insieme senza maschere e senza vestiti sembravano non voler più tornare. Lui la avvertiva vicina ma distante, come se fossero stati seduti su di un prato a chiacchierare e sorridere, e poi tutto d’un tratto una nebbia fitta fosse scesa su di loro e non riuscivano più a vedersi. Sentiva la sua presenza ma anche la sua distanza,nell’impossibilità di stare insieme come prima. Vedendo tutta quella foschia tra loro, pensò anche che era il caso che smettessero di fumare.

Il magnetismo dei suoi pensieri non gli offriva alcuna pausa nel continuo e turbolento trascinarlo dalla gioia di “è solo un momento” alla tristezza di un amore smascherato. Cercò conforto sulle spalle degli amici, ma i consigli che avrebbero dovuto rassicurarlo lo fecero sentire ancora peggio. Infondo, appena lasciato dalla ragazza dei suoi sogni, come avrebbe potuto “Mah... mollalla che ce ne sono altre” ?