Settimana abbastanza piena quella appena conclusa. Non certo per il lavoro, visto che i progressi registrati sono in linea con l’african time locale, ma forse anche per questo i giorni trascorsi sono stati occasione irrecuperabile..ops, aggettivazione superflua, scusate: ogni giorno è irrecuperabil! Una costante che per i più negativi significa “ho perso troppo tempo, perchè è sempre così tardi!”; mentre per i positivisti diventa “il sorriso, o la gentilezza, che posso regalare ora, in questo momento, sono solo per adesso; quindi sorrido!!” ...bene bene, mi sa che oggi sono più confuso e meno chiaro del solito... e non è per la stanchezza visto che ho combinato poco. Sarà un effetto collaterale del Lariam. Ci pensavo proprio in questi giorni, riflettevo che infondo fa comodo seguire la profilassi antimalarica: per ogni cosa hai la scusa già pronta.
“È tutto il giorno che aspetto il tuo sms!!” - “Scusa, mi sono dimenticato...sai, sono giorni che dimentico le cose, sarà effetto del Lariam... pesante com’è, ho anche dei dolori di stomaco...”
“Allora!! Quando ti decidi a girarmi l’articolo? Lo voglio trovare domani mattina nella mia casella!!” - “Scusa capo... è che da quando sono partito, non riesco a concentrarmi molto e impiego più tempo nel leggere o scrivere. Mah, sarà effetto Lariam...in molti hanno avuto problemi...”
“Ma ti sembra il modo di rispondermi?!” - “...ero stranamente nervoso. Non sono così di solito, sarà effetto Lariam”. E fino a qua può reggere.
“Non puoi negarlo! Ti ho visto con i miei occhi!! La stavi baciando!!!” - “... aspetta..ma non è come pensi... è che sarà questo Lariam che mi dà allucinazioni..confondo le persone..pensavo fossi tu.” Ecco, diciamo che la scusa della profilassi non funziona proprio con tutto. Ma ritengo che in merito a fantasia e a faccia tosta Dio sia stato molto più generoso con l’uomo che non con la donna.
Tornando a noi, la settimana è stata ricca e generosa di momenti per riflettere, pregare e sognare. Cose che quando faccio amo mischiare, sovrapporle fino a non comprendere se i miei pensieri sono una preghiera al Signore o un sogno tra i mille. Amo confonderle tra loro tanto da arrivare a dire “guarda Signore, tra tutto questo che ti ho appena detto, non ci ho capito molto..vedi tu di sistemare le cose, che tra i due sei il più bravo”. A volte trovo difficile distinguere le tre cose, ma altre volte penso che sia anche di poca importanza, o addirittura una distinzione troppo categorica. Infondo quando penso al futuro e sogno con il cuore di poter trovare casa nel cuore delle persone, non è forse una preghiera? O quando preghi perchè le tue parole e il tuo operare possano essere stati seme di qualcosa di buono, non è forse anche un sogno che insegui? O quando fermi i tuoi passi per riflettere e scontri la tua impotenza con la povertà del prossimo e chiedi cosa puoi fare, non è forse una preghiera?
Così nella preghiera, nei sogni e nei pensieri del cuore di questi giorni, mi sono ritrovato sempre più volentieri. E come poteva essere altrimenti quando la settimana ti si apre con San Francesco! 4 ottobre. Diciamocelo chiaramente: Francesco era un pazzo. Un folle. Uno che decisamente ragionava poco. Umile e nudo si è presentato e si è incamminato per il mondo... un cammino, il suo, da seguire per innamorarsi ogni giorno della povertà. Chissà se noi riusciremo, con i sandali negli ultimi, a scegliere di vivere la perfetta letitia che lui, folle Francesco fino alla fine, ci ha mostrato possibile, reale, terrena.
Un abbraccio
Grazie...
... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"