Domenica, come al solito dopo la S. Messa, mi fermo con i ragazzi per qualche minuto sul sagrato per i saluti (quelli di rito e quelli di piacere).
I ragazzi ne approfittano per divertirsi e, dopo il gioco di cacciarmi le dita sotto le ascelle (che per loro è tanto divertente quanto per me fastidioso), ora sono passati alla conta dei miei capelli bianchi. “Tre!” “No, sono quattro!” “Cinque!” e via proseguendo con la conta.
Ovviamente non vi dico a quanto sono arrivati. Ma tranquillizzatevi, non sono di caduto in una precoce crisi quarantenne, ma ancora una volta mi sono reso conto che sostanzialmente non mi importa poi molto del tempo che passa.
I mean, sono pieno di voglia di vivere e camminare, continuo ancora a inseguire i sogni di una vita senza tener conto che l’età avanza e probabilmente ho già perso qualche treno. Ma chi se ne frega! Lasciamo che i nostri sogni crescano, camminino e maturino insieme a noi, ci indichino la strada accompagnandoci nelle nostre scelte più importanti.
Non perdiamoli per strada, non soffochiamoli negli impegni lavorativi o in faccende che chiunque potrebbe sbrigare. Il proprio sogno è solamente nostro e se noi lo lasciamo nessun altro potrà prenderlo o realizzarlo.
Morale (se ce né una): scrivo oggi di desideri e di sogni perché la mia testa ne è ancora piena zeppa mentre i miei pensieri sono ancora castelli da costruire. Gli anni potranno passare, ma vedremo chi la spunta!
Grazie...
... a quelli che partono con la voglia di stare, a quelli che vivono il Vangelo prima di predicarlo,
a quelli che non smetteranno mai di sognare, a quelli che l'Amore è solo con la maiuscola,
a quelli che si accettano come sono, a quelli che piangono ad ogni partenza,
a quelli che Africa e Gioia si confondono ogni giorno, a quelli che vivono di emozioni,
a quelli che non smettono di camminare, a quelli che non si abbandonano mai,
a quelli che pregano, a quelli che sul piedistallo non ci vogliono stare, a quelli che Dio non è morto,
a quelli che si vive anche senza moda, a quelli che pensano con il cuore,
a quelli che non scelgono per comodità, a quelli che soffrono e poi ti guardano negli occhi più ricchi di prima,
...e anche a quelli che "Gianpi ci hai rotto con questi ringraziamenti"